Bianconi: “Basta spogliare l’ospedale di Norcia”. La nota dell’assessore regionale
La mozione che illustrerò in Aula il prossimo martedì segue diverse interrogazioni che ho presentato all’assessore Coletto durante tutto l’anno. Interrogazioni dalle quali, purtroppo, ho ricevuto solo risposte poco rassicuranti per la popolazione della Valnerina.
Chiedevo, in particolare, di conoscere progetti e tempi realistici per il ripristino della piena funzionalità dell’ospedale di Norcia che dal terremoto del 2016 è stato letteralmente “spogliato” delle sue funzioni e soprattutto del suo personale o, come qualcuno ha denunciato recentemente, è stato oggetto di un vero e proprio “sciacallaggio istituzionale”, fatemi passare l’espressione. Un’operazione iniqua e ingiusta verso una popolazione che, oltre al dramma del sisma, vive già una condizione di estremo disagio dovuta proprio alle caratteristiche orografiche del territorio stesso. Le conseguenze non possono essere addebitate ai cittadini che, come tutti gli altri, pagano regolarmente le tasse.
Quotidianamente ricevo segnalazioni di persone costrette ad arrivare da Castelluccio o Preci fino a Città di Castello per potere ricevere un esame specialistico, con tempi di attesa snervanti per chi si trova in condizioni di difficoltà o apprensione. Altre che, solo per un controllo dentistico o oculistico di pochi minuti, per fare qualche esempio banale, devono percorrere moltissimi chilometri tra andata e ritorno, perchè a Norcia sarebbe stato soppresso il servizio. Ritrovandosi costretti a chiedere un giorno di permesso al lavoro, con i conseguenti disagi personali, lavorativi ed economici.
Vivere in Valnerina oggi in queste condizioni non è per tutti. Per farlo devi essere in buona salute, avere una bella rete familiare che ti supporta e non avere problemi economici per permetterti un’offerta sanitaria diversa da quella che viene offerta dal 2016. Il ricorso alla sanità privata, purtroppo, non è più un’opzione ma una necessità.. e questo non è giusto, va contro la costituzione italiana e lo statuto regionale. |
Faccio un piccolo elenco: dal 2016 ad oggi a Norcia sarebbero stati chiusi o fortemente ridotti gli ambulatori di Oculistica, Urologia, Oncologia, Odontoiatria, Endocrinologia, Flebologia, Ginecologia, Ortopedia, Radiologia, servizio trasporti e servizio Avis. Non sarebbe stato nominato un nuovo dirigente sanitario a tempo pieno responsabile della Direzione distrettuale ed ospedaliera come era fino al 2018 e, tra pensionamenti, trasferimenti o decessi, sarebbero venute a mancare circa 40 figure professionali che non sarebbero state più reinserite.
Pensate che, ad oggi, risulterebbe in servizio un solo dirigente medico, rispetto ai 3 a tempo pieno ed ai 2 part-time ante sisma 2016. La causa? Verrebbe da rispondere in maniera molto semplicistica sarebbe sicuramente da attribuire alla mancanza di spazi a causa dei danni del terremoto. Ebbene no. Come riporto nella mia mozione, gli spazi per ospitare gli ambulatori chiusi sono tuttora disponibili e la loro soppressione non dovrebbe essere ad essi imputabile. Dunque si tratta di una scelta politica? Questo sarebbe davvero inaccettabile e incomprensibile e se così fosse questo Governo dovrebbe palesarlo in maniera diretta e sincera.
Ecco perché sono qui a chiedere che la Giunta si impegni:
- in attesa del promesso ritorno alla piena funzionalità ante sisma 2016 dell’Ospedale di Norcia nel 2023, ad intraprendere tutte le azioni di propria competenza, in concerto con l’Azienda USL Umbria 2, finalizzate al ripristino delle degenze (20 letti di Medicina e 10 letti di Chirurgia) e dei servizi, compresi quelli territoriali, definendo in maniera puntuale la pianta organica necessaria a garantire tali attività, ivi compresi tutti gli ambulatori specialistici presenti ante sisma 2016;
- entro la fine del corrente anno, ad intraprendere tutte le azioni di propria competenza, in concerto con l’Azienda USL Umbria 2, finalizzate a ripristinare i servizi e gli ambulatori che sono stati soppressi e ridotti dopo il sisma del 2016 in considerazione del fatto che gli spazi per ospitarli sarebbero disponibili e la loro soppressione non può essere ad essi imputabile. Di seguito elenchiamo quelli che sono stati chiusi o fortemente ridotti: Oculistica, Urologia, Oncologia, Odontoiatria, Endocrinologia, Flebologia, Ginecologia, Ortopedia, Radiologia, servizio Trasporti e servizio Avis;
- in considerazione della fragilità che sta vivendo la popolazione, a seguito dei tragici eventi di questi anni, ad intraprendere entro la fine del 2021 tutte le azioni di propria competenza, in concerto con l’Azienda USL Umbria 2, affinchè sia rafforzato il servizio di supporto psicologico;
- ad intervenire con tutte le azioni ritenute opportune presso l’Azienda USL Umbria 2 affinché sia nominato un dirigente sanitario a tempo pieno, responsabile della direzione distrettuale ed ospedaliera come sarebbe stato fino al 2018 ed a procedere alla sostituzione del personale non più presente (circa 40 persone, causa pensionamento, trasferimento, decesso), considerando anche che, ad oggi, nel distretto sanitario della Valnerina (comprensorio di 9 comuni), risulterebbe in servizio un solo dirigente medico, rispetto ai 3 a tempo pieno ed ai 2 part-time ante sisma 2016.
Non si può attendere oltre. Dunque confido nel buon senso e nel criterio di giustizia sociale che sono all’origine del nostro operato politico. Grazie,
Vincenzo Bianconi Consigliere regionale dell’Umbria
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